L’entrata in vigore della legge 205/2017 ha stabilito il divieto di mettere in commercio a partire dal primo gennaio 2020 prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche.
“Particelle solide in plastica, insolubili in acqua, di misura uguale o inferiore a 5 millimetri, intenzionalmente aggiunte nei prodotti cosmetici di cui al comma 546”: così vengono definite dal legislatore le microplastiche (rif. c. 547). Di fatto si tratta di minuscole sfere, talvolta microscopiche, pari anche a 0,1 μm, contenute in tantissimi prodotti cosmetici di uso quotidiano che hanno contribuito al disastroso inquinamento dei fiumi e dei mari.
Secondo l’ultimo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep), ogni chilometro quadrato di oceano contiene in media 63.320 particelle di microplastica, con differenze significative a livello regionale: nel Sudest asiatico ad esempio il livello è 27 volte maggiore rispetto ad altre zone.
Il problema, ci riguarda particolarmente, dal momento che il Mediterraneo è uno dei mari più inquinati al mondo, con una concentrazione del 7% delle microplastiche al livello globale. Si stima infatti che siano almeno 250 miliardi i frammenti di plastica sparsi per tutto il Mediterraneo.
La presenza di microplastiche in mare costituisce una minaccia grave per l’ambiente e per gli animali marini che, scambiandole per cibo, le ingeriscono, ma rappresenta un pericolo anche per gli esseri umani. Secondo l’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale), infatti, il 15-20% delle specie marine che finiscono sulle nostre tavole contengono microplastiche e solo in Italia, avverte l’associazione ambientalista, una persona consuma in media circa 25 chili di pesce all’anno (Fonte: AdnKronos).
Datacol, in linea con la vigente normativa, propone una gamma di detergenti lavamani ecosostenibili (pasta, gel e sapone in crema), in cui l’abrasivo precedentemente costituito da microplastiche sotto forma di microsfere di polietilene è stato sostituito con abrasivi naturali minerali (carbonato di calcio, pietra pomice) e naturali vegetali (gusci di mandorle).
Gli abrasivi naturali, vegetali e minerali (fra i quali rientrano anche la farina di legno, i gusci di noci, di albicocca, di nocciole, il tutolo del mais e il nocciolo di olive), a differenza delle microplastiche presentano il vantaggio di non impattare negativamente sull’ambiente, dal momento che rilasciano sostanze naturali, già presenti in origine in natura.
La legge 205/2017, pur costituendo un momento particolarmente significativo per l’Italia, prima nazione al mondo per produzione di cosmetici, presenta il limite di non riguardare tutti i prodotti cosmetici (ne restano fuori ad esempio i trucchi), ragion per cui, in attesa di una regolamentazione maggiormente allargata, diviene fondamentale effettuare acquisti consapevoli e rispettosi dell’ambiente.
Ecco perché nella scelta di un cosmetico è importante soffermarsi nella lettura dell’etichetta, onde evitare di acquistare un prodotto che contenga ancora microplastiche.
L’Unep ha stilato una lista di ingredienti che indicano la presenza di microplastiche:
- Polyethylene (PE)
- Polymethyl methacrylate (PMMA)
- Nylon
- Polyethylene terephthalate (PET)
- Polypropylene (PP)
che vanno evitate per la salute nostra e dei nostri mari.