Le barche necessitano di cure continue e di una pulizia regolare per rimanere belle, funzionali e comode.
Per la particolare struttura e conformazione di questi mezzi di trasporto – spazi ristretti, materiali da pulire molto diversi tra loro – la pulizia delle barche richiede interventi mirati e circoscritti nel tempo. Durante il rimessaggio invernale, la barca viene spesso lasciata completamente a se stessa o, nel migliore dei casi, tirata a secco e magari persino al coperto.
Dopo l’inverno, la barca, prima di essere portata al largo, ha bisogno di una profonda e completa pulizia sia degli interni che degli esterni.
Pulizia delle barche: interni

Avere degli interni sporchi o comunque non curati non significa solo avere a che fare con un ambiente poco bello o confortevole, ma anche, potenzialmente, con un ambiente poco salubre, abitato per esempio da muffe, acari e batteri.
- La prima operazione da fare, alla prima giornata di sole utile, è quella di areare gli interni, mantenendo aperto tutto dalla mattina alla sera: oblò, sportelli degli armadietti, govoni, porte, stipetti vari, tutto deve essere lasciato aperto e ventilato per tutta la giornata, dopo che la chiusura invernale ha sicuramente generato ristagno di umidità e probabili muffe.
- Il secondo passaggio è spolverare, prima di procedere a lavare gli interni della barca, eliminando lo sporco più superficiale, spolverando e dando l’aspirapolvere. È buona norma, poi, sbarcare o comunque portare all’aria aperta tutti gli oggetti che non sono stati asportati dalla barca al momento del rimessaggio invernale. L’umidità e le muffe, infatti, potrebbero aver aggredito gli oggetti più impensabili…
- Infine, dopo avere areato e spolverato, è possibile partire con la pulizia vera e propria della barca, iniziando dalla cucina.
La pulizia di cucina e cambusa
La cambusa andrebbe completamente svuotata prima dell’inverno; ma può capitare che si lascino alcuni prodotti a lunghissima scadenza, base fondamentale per ogni cambusa – e per ogni cucina – che si rispetti. Ma anche questi prodotti possono finire vittima di umidità o muffe e, nel caso delle latine, anche di corrosione. Per questo ogni prodotto andrebbe in ogni caso spostato, controllato e pulito.
La cambusa, poi, va pulita in ogni suo angolo, usando il DETERGENTE NAUTICO, un detergente alcalino bicomponente, super concentrato, con un elevato potere sgrassante e bagnante. È adatto a superfici plastiche (ABS, vetroresina, EPDM, nylon, epossidiche, siliconiche) verniciate e metalliche.
Anche il frigorifero della barca va pulito con grande attenzione, come anche il congelatore, perché tende ad emanare degli odori tutt’altro che gradevoli dopo il prolungato inutilizzo. In questo caso vi suggeriamo di utilizzare il SANIDAT IGIENIZZANTE , un detergente profumato ad azione sanitizzante.
Anche i fornelli vanno puliti con cura. La pulizia primaverile della barca è tra l’altro il momento giusto per dare un’occhiata più da vicino ai collegamenti e ai tubi del gas, smontando dunque i fornelli e usando GRASSO VASELINA SPRAY per ostacolare la corrosione dei metalli e per sigillare le giunzioni in gomma.
La pulizia del bagno
Ecco un altro ambiente interno della barca che merita tutta la nostra attenzione: l’impianto idraulico del wc nautico durante l’inverno non viene infatti utilizzato per un periodo molto lungo di tempo, e a questo punto andrà pulito ma anche spurgato. Per la pulizia del wc il DETERGENTE PULITORE SANITARIO sviluppato appositamente per ambienti sanitari, rimuove impurità causate da microbi e batteri e macchie e residui di sapone e calcare.
Il lavaggio dei tessuti della barca
Un altro importante passaggio riguarda l pulizia di tutti i componenti di tessuto della barca: anche in questo caso, soprattutto per quanto riguarda tutti quegli oggetti che non possono andare in lavatrice, il primo step sarà quello di mettere tutto all’aria, anche per più di una sola giornata. Tutto il resto della tappezzeria fissa, può essere lavato sul posto, grazie al DETERGENTE PER TESSUT DATATEX, che elimina le macchie più persistenti donando un fresco profumo all’ambiente. Contiene materiali tensioattivi non ionici biodegradabili oltre il 90%. DATATEX e può essere applicato a mano con spruzzatore o mediante macchina ad estrazione specifica.
Pulizia della sentina
Tra i luoghi più sporchi di una barca ci sono le sentine, ovvero i luoghi in cui tutti i liquidi finiscono per raccogliersi, per essere eliminati attraverso la pompa: ci saranno colate di grasso, incrostazioni di sale e via dicendo. Per evitare cattivi odori, non minacciare le pompe di sentina e non compromettere le pareti di questi pozzetti, si rende utile di tanto in tanto la pulizia di questi ambienti.
Pulizia degli esterni

I motivi per pulire lo scafo della barca con attenzione sono tanti e diversi: per proteggerlo dall’azione dei crostacei e delle alghe, per mantenerlo bello da vedere, per eliminare l’attrito.
Di solito si parte proprio dalla parte più “difficile”, quella sommersa in acqua, che è sia più sporca che, tendenzialmente, più difficile da raggiungere. Ovviamente lo scafo, opera viva, può essere pulito con calma al momento del rimessaggio invernale, una volta tirata a secco la barca, per essere poi lucidato nuovamente poco prima di tornare in acqua.
Pulire le carene della barca significa anche pulire anche l’opera morta, ovvero quel tratto di scafo che resta al di sopra delle onde, e che dunque è meno esposto ad agenti come le alghe, ma che resta invece sotto gli occhi di tutti.
Per ridare bellezza all’opera morta è necessario utilizzare prodotti specifici: il DETERGENTE NAUTICO, alcalino bicomponente, super concentrato, con un elevato potere sgrassante e bagnante. È adatto a superfici plastiche (ABS, vetroresina, EPDM, nylon, epossidiche, siliconiche) verniciate e metalliche oppure DETERGENTE ACIDO NAUTICO specifico per la pulizia delle chiglie delle imbarcazioni, con la sua miscela di acidi, tensioattivi non ionici e speciali inibitori di corrosione, è ideale per la rimozione di incrostazioni miste organico – calcaree.
La pulizia del teak
La pulizia del teak è particolarmente delicata. Pur essendo questo un particolare legno, che grazie ai suoi oli naturali, è capace di resistere come nessun altro in mezzo al mare, per fare sì che questo sia vero deve essere trattato con cura, utilizzando i migliori prodotti. È dunque necessario pulirlo in modo delicato, senza rischiare di asportare gli oli, usando acqua dolce, spazzole morbide o detergenti appositi.